Togliere il ciuccio ai bimbi è sempre un’incognita: talvolta può essere un avvenimento davvero difficile.
E’ infatti sempre complicato capire qual è il momento giusto, e soprattutto la modalità da adottare, per sottrarre al bambino l’oggetto con cui ha familiarizzato sin dai primi mesi di vita, tenendolo con sé giorno e notte.
Ecco allora alcuni suggerimenti per togliere ciuccio e affini senza lasciti problematici.
Tenere il ciuccio più del dovuto può essere nocivo
Il ciuccio è per il neonato foriero di sicurezza e benessere, surrogato del seno materno sin dagli inizi; talvolta è un valido aiutante per la mamma, poiché permette di comprendere i linguaggi e le necessità del bebé.
Ma non è saggio lasciarglielo tenere oltre a un dato periodo temporale.
Gli esperti consigliano di sottrarlo attorno ai 3 anni, sicuramente di non tenerlo neanche nei casi più difficili oltre i 4 anni. Perché?
Sembra accertato che, avere il succhiotto oltre quest’età, può causare scompensi all’apparato orofaringeo (malformazioni all’arcata dentale, infezioni al cavo orale, eccetera); ma i problemi non si limitano al piano fisico.
In definitiva, a una certa età, occorre iniziare a pensare di togliere ciuccio e pollice dalla bocca. Resta tuttavia il dubbio sul come e quando levarlo senza che ciò rappresenti uno shock!
Consigli su come e quando togliere il ciuccio
“Lo ha mangiato il cagnolino!”:talvolta occorre mentire al bambino, per giustificare la scomparsa di questo oggetto sin qui fondamentale.
Ma questa è poi una scelta saggia? Usare metodi coercitivi non è consigliato: meglio giocare di fantasia e creatività! Spesso mentire è necessario, ma occorre farlo con sensibilità e delicatezza.
In tal senso, un’idea ingegnosa può essere quella di “ritualizzare” l’abbandono: ossia far partecipare anche il bambino a questo gioco di allontanamento simbolico del ciuccio: farlo volare via in aria, lasciarlo in un luogo particolare, darlo alla “fatina” in cambio di un dono, sono trucchi assai diffusi.
Alcuni utilizzano la tecnica del “adesso sei diventato/a grande”: spesso i bambini a 4 anni, nutrono il desiderio recondito di “esser grandi”, e talvolta far leva su questo aspetto può, a detta di molti, risultare funzionale. Altri genitori puntano sul progressivo disabituamento, lasciandogli tenere il ciuccio solo in determinati momenti della giornata o, più spesso, durante la notte, per poi ridurre gradualmente il tempo trascorso col ciuccio in bocca, sino alla completa eliminazione.
Concludendo: è sempre difficile stabilire quando togliere ciuccio e simili; a volte il bambino lo abbandona spontaneamente.
Certo, in ogni caso è opportuno agire il più delicatamente possibile, in modo tale che questa privazione non disturbi il sonno alla notte: sia del bambino che, di conseguenza dei genitori!